Il count-down nei filari della terra insignita patrimonio mondiale dell’umanità è iniziato. La vendemmia, in un connubio tra rito e lavoro che consacra le fatiche di un anno, pare essere quasi alle porte. In un tempo in cui, come ci ricordano gli anziani, non esistono più le mezze stagioni, quali sono le aspettative dei viticoltori ed enologi? Sarà veramente un’ottima annata, così come ha anticipato il claim di Collisioni 2017?
TargatoCn ha percorso le strade tra Canale e Monteu, nel cuore del Roero. Ha incontrato Giovanni Negro, dell’azienda agricola Negro dove si producono, tra gli altri, gli intramontabili Arneis, Barbera e Dolcetto. “Le viti, nonostante la capacità di andare molto in profondità nel suolo, hanno una grande sete. Il clima non ha aiutato ma sarà comunque una buona vendemmia”. Giovanni Negro è il primo produttore che ci parla di scarsità di produzione: “poche variazioni per quanto riguarda l’arneis, riduzioni nelle aree in cui ha gelato. Per le uve Nebbiolo, si registrerà un poco di calo”.
Adriano Moretti è un giovane trentenne impiegato nell’azienda di famiglia Bajaj. Anche lui è attivo nel territorio di Monteu. “La vendemmia di quest’anno sarà caratterizzata sicuramente da vini potenti dal punto di vista del tenore alcolico a causa delle temperature sahariane. La produttività è leggermente inferiore agli anni scorsi, ma l’uva è sanissima. La variabile è la pioggia: altra acqua in programma significherebbe un anticipo sulla vendemmia di 10- 15 giorni rispetto al 2016. Anche quest’anno, ci sono le prerogative per vini di qualità”, ci dice Moretti.
Verso Canale, Stefano Ferrio di Cà Rossa non avanza pronostici sul raccolto ma preferisce concentrarsi sulla questione clima. Le sue parole: “è stato tutto abbastanza anomalo: l’inverno non freddo e senza neve, una gelata imprevista che un poco ha danneggiato, l’estate siccitosa e con temperature troppo alte. I risultati presto in bottiglia”.
Dal Roero, lungo le onde verdi delle colline, ci spostiamo nelle Langhe, a Montelupo Albese, terra storicamente vocata al dolcetto. Per l’azienda Agricola Sobrero, ci parla Francesca, che già aiuta il padre Giorgio in cantina. “Sarà una vendemmia precoce dovuta a un’estate molto calda, con uve sane ma dalla bassa resa. Ora cerchiamo di tenere i grappoli coperti dalle foglie così da non avere ustioni da sole e non perdere i profumi. In cantina prevediamo fermentazioni a temperature basse. Attenzione soprattutto ai bianchi: più riguardo per la curva di maturazione, se eccessiva si rischia un calo dell’acidità”, ci ha raccontato.
Concludiamo il percorso enologico, nelle terre dei re e delle regine. Siamo a Barbaresco e a parlarci è Marco Vacca di Cascina Albano. “Definirei quest’annata come uno specchio che fa risaltare ciò che è veramente la natura: mai matrigna ma generose ed onesta, capace di giudicare e, se necessario, punire i propri figli. Dico questo perché spesso noi agricoltori rischiamo di trasformarci in soli lavoratori mentre dovremmo essere i custodi della terra.
Annata 2017: le uve sono molto belle, abbiamo già fatto una parte di diradamento. Abbiamo così eliminato tutti quei frutti che la seconda grandinata, in quel di Barbaresco, seppur lieve, aveva danneggiato. La qualità è altissima ma le rese, presumibilmente, basse. Questo connubio di fattori garantirà vini molto più tipici, ed unici, ma non pronti subito: rossi strutturati e bianchi molto fruttati. Per quanto riguarda i tempi, beh, molti colleghi hanno già iniziato, con gli spumanti si parte a breve, 16 di agosto, più o meno”.
A tirare le fila ed ad offrire una panoramica sulle nostre colline è IleniaColucci, sommelier e mente e braccio di Wine More Time. “Sono annate come questa a mettere alla prova la capacità agronomica, l’esperienza e la visione consapevole del viticoltore che in base alle condizioni di ogni specifico appezzamento di terra, sceglie come esaltare al meglio ciò che gli viene offerto. Le uve sono disidratate ma non troppo stressate, buccia spessa per naturale difesa ed alta concentrazione.
Quantità e rese ridotte. Sottolineerei la potenzialità dell’annata: berremo vini molto diversi e sarà divertente e accattivante evidenziare la biodiversità del nostro territorio unita alle abilità e all’estro dei produttori. Naturale e quindi imprevedibile: il fascino di un’annata che saprà farsi ricordare”.
Fonte: http://www.targatocn.it/2017